Scienza e la sua storia negli archivi ecclesiastici romani

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Prof. Ugo BALDINI, Ordinario di Storia Moderna presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova.

La storia della scienza non è solo storia di idee e ricerche ma di persone, insegnamento, istituzioni, biblioteche, forme di mecenatismo. Mentre su un piano molto generale e con importanti eccezioni è vero che Roma, fino al Settecento inoltrato e per diversi aspetti fino a che divenne capitale del Regno d’Italia, non fu un centro scientifico primario, in altri sensi il suo ruolo duplice di capitale di Stato e centro della Chiesa cattolica vi concentrò – dal Medio evo e in misura crescente dalla prima età moderna – un insieme di funzioni e di competenze con scarsi analoghi altrove, e soprattutto rese le sue biblioteche e archivi luoghi di conservazione di notizie e testi provenienti quasi dall’intero pianeta. Solo negli ultimi decenni il potenziale di questi luoghi è stato compreso pienamente dagli storici della scienza e delle istituzioni culturali (si pensi, oltre che alla documentazione su singoli ricercatori che erano ecclesiastici, a quella sull’attività scientifica nelle missioni, presente negli archivi degli Ordini o di Propaganda fide, a quella relativa alle funzioni di controllo del Sant’Ufficio e dell’Indice, a quelle ancora su contenuto e livello dei corsi scientifici nelle scuole degli Ordini insegnanti o sul mecenatismo scientifico di cardinali e alte personalità di curia nei loro fondi presso l’Archivio Segreto Vaticano). Tuttavia le ricerche seguite alla presa di coscienza si focalizzano ancora prevalentemente su alcuni momenti, istituti e questioni, mentre ciò che urge è un lavoro sistematico. Questo esige un’ulteriore presa di coscienza e lo sforzo congiunti di archivisti e storici, che devono adattare gli uni agli altri le loro metodiche e forme di comunicazione.